Violante Beatrice di Baviera
Violante Beatrice di Baviera (Monaco di Baviera, 23 gennaio 1673 – Firenze, 30 maggio 1731) fu la moglie di Ferdinando de’ Medici, principe ereditario al trono di Toscana.
Biografia
Era figlia di Ferdinando Maria di Baviera e di Enrichetta Adelaide di Savoia, una principessa italiana. Attraverso sua madre discendeva da personaggi illustri: Enrico IV di Francia, Francesco I di Francia, Filippo II di Spagna.
Il matrimonio con il granprincipe Ferdinando, figlio primogenito del granduca Cosimo III, fu celebrato nel 1689, quando Violante aveva solamente 16 anni. In occasione dei festeggiamenti, le cronache narrano di un torneo di calcio (quello che oggi è chiamato “calcio storico fiorentino”). Il ricevimento di nozze fu tenuto a Palazzo Medici Riccardi.
Ferdinando morì prima ancora di diventare granduca nel 1713, dopo aver contratto la sifilide da una sua amante. La mancanza di eredi da parte sua e del fratello minore Gian Gastone portò in pochi anni all’estinzione della dinastia dei Medici e all’avvento dei Lorena in Toscana.
Violante fu una persona gentile e di cultura e sotto il suo governo furono create e sostenute attività e istituzioni culturali. Ad esempio, nel 1715, sotto la sua protezione fu istituita l’Accademia degli Affilati a Pescia.
Fu governatrice di Siena per conto dei Medici. Il suo ingresso nella città toscana avvenne il 12 aprile 1717.
Nel 1721 dettò le regole per l’esecuzione del Palio. Nel 1728 stabilì i confini delle contrade con il bando “Nuova divisione dei confini delle Contrade” datato 13 settembre 1729 e pubblicato il 7 gennaio 1730. Il bando (talvolta detto editto) è immutato da allora.
A Signa si pensò di rievocare la visita, avvenuta nel 1720, per le Feste della Pentecoste, della Principessa di Toscana Violante Beatrice di Baviera, moglie di Ferdinando I de’ Medici, e della Principessa Eleonora di Guastalla, vedova del Serenissimo Principe Francesco Mariale, venute a Signa per partecipare alla processione per la traslazione del corpo della Beata Giovanna e per venerarne le reliquie.
Nel 1725 è a Roma, a Palazzo Madama, allora proprietà della famiglia Medici.