Pro Loco Signa A.P.S.
Tanto di cappello: una chicca del Bernini Palace di Firenze HOTEL BERNINI

Tanto di cappello: una chicca del Bernini Palace di Firenze HOTEL BERNINI

Al Bernini Palace, prestando attenzione ai dettagli, si può scoprire il passato della città. Basta saper cogliere gli “indizi” per imbattersi in storie minori, piccole curiosità cariche di fascino. Oggi, ad esempio, indaghiamo sulle stravaganti teste di donna visibili nella lounge. Si parte da qui per viaggiare a ritroso nel tempo, inseguendo una scia di cappelli, produzione cittadina. 

Accessori cult dell’800: il cappello

C’erano una volta i cappelli a Firenze: quelli di paglia, produzione locale, simili a quelli che ammiriamo nei quadri di Renoir – come il celebre “La colazione dei canottieri” – e di altri impressionisti, e poi i copricapi alla moda di Parigi e Vienna, fonte di ispirazione per le modiste, accessori di culto per la crescente borghesia cittadina. Il cappello di Firenze è il simbolo di un’abilità artigiana strettamente legata al territorio. Ad inizio ‘700, nelle campagne circostanti, i contadini coltivavano un particolare frumento che forniva paglia di alta qualità, poi intessuto da un esercito di trecciaiole – negli anni d’oro, almeno 80.000. Nelle botteghe del centro i cappelli di paglia erano esposti insieme ai copricapi di moda, da uomo e da donna. Tutto questo in una città da secoli legata a una tradizione artigiana fatta di corporazioni e mestieri: nel ‘300-‘400 i cappellai di Firenze appartenevano alla prestigiosa Arte della Seta, insieme, ad esempio, a setaioli, cuffiai, farsettai, berrettai, materassai.

Le teste del Bernini

L’arte di fare cappelli, a Firenze, è stata così importante da dare impulso a un’economia fiorente, legata alle botteghe dove i modelli erano esposti. Anche in luoghi “imprevedibili”, come la hall del Bernini Palace: si tratta di un capitolo poco noto della storia dell’hotel, raccontato dalla storica Cristina Sirigatti nel primo volume di L’artista. Critica delle Arti in Toscana. Basta varcare la soglia e guardare in alto, dove le pareti incontrano il soffitto. In un fregio si possono ammirare 13 teste femminili e una maschile, acconciate con curiosi copricapi, che sembrano osservare la sala. Ogni testa ha una fisionomia e un’espressione unica.  Facciamo un passo indietro: dove trova posto la Hall, nella seconda metà dell’800 si trovava, associata all’hotel, un caffè, noto in alcune guide dell’epoca come Stupani del Parlamento (riferito agli anni di Firenze capitale del Regno d’Italia), e successivamente Gran Locanda. Risale a quel periodo il fregio destinato a decorare, appunto, il caffè dell’albergo, oppure, secondo fonti orali un negozio-laboratorio di modisteria, o allestimento di una mostra di cappelli. Un tipico luogo della “nuova Firenze”, che aspirava a un’eleganza sul modello europeo.

Scritto da: Digital Gran Tour