Sicuramente il Castello di Signa rappresenta il cuore della comunità, non solo per la centralità geografica che riveste – innalzandosi nella parte più alta del paese, sulla riva destra dell’Arno – ma soprattutto per la centralità simbolica che incarna nell’identità di ogni cittadino signese.
Il Castello infatti è il luogo originario della comunità, il nucleo dal quale ogni vicenda umana e storica ha avuto inizio, e ancora oggi vive di una vita intensa e laboriosa.
Esso è sede di varie attività commerciali ed artigianali, ma soprattutto di un fitto intreccio di abitazioni – spesso costruite sui resti dell’antica cerchia muraria e delle torri – che, malgrado i rifacimenti e gli interventi di restauro intervenuti nel corso dei secoli, offrono ancora oggi il fascino delle loro origini medievali.
Per farci un’idea del suo assetto originario basta osservare gli affreschi del Maestro di Signa realizzati nel 1462 nella pieve di San Giovanni Battista, altro luogo simbolo della comunità signese. In questi viene raffigurato cinto da possenti mura intervallate da alte torri.
Oggi, di queste mura, porte e poderose torri, sono rimaste numerose tracce, che però solo un occhio attento può riuscire a cogliere e decifrare. Ma la decodifica di questo paesaggio della memoria, così ricco di echi e di citazioni antiche, rende ancora più affascinante il percorso di chiunque si appresti ad inerpicarsi per le strette vie del Castello, iniziando il suo viaggio da via Dante Alighieri, per attraversare le tortuose stradine all’interno delle mura, per poi scendere da via dell’Orologio e da qui continuare il suo viaggio alla scoperta dei tesori artistici di Signa.