Ettore Ferrari (Roma, 25 marzo 1845 – Roma, 19 agosto 1929) è stato uno scultore italiano.
Biografia
Fglio dello scultore Filippo Ferrari, fu uno dei protagonisti della celebrazione artistica del nuovo stato laico nato con l’unità d’Italia.
Allievo dell’Accademia di San Luca, a lungo professore dell’Istituto superiore di Belle Arti, di convinta fede repubblicana, fu deputato al parlamento del Regno d’Italia per tre legislature e Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Fu, inoltre, presidente onorario della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Lendinara e fondatore, l’8 aprile 1900, dell’Università Popolare di Milano. Fece parte del gruppo di artisti denominato i XXV della campagna romana, formatosi nel 1904.
L’artista
Tra le numerose opere di Ferrari ricordiamo il monumento al poeta latino Ovidio, realizzato nel 1887 per la città di Costanza in Romania (l’antica Tomi dove il Poeta fu relegato in esilio) e replicato nel 1925 per la città di Sulmona in Abruzzo che a Ovidio diede i natali (“Sulmo mihi patria est“). Lo stesso anno realizza, per la città di Venezia, il monumento a Vittorio Emanuele II per il decennale dalla morte del primo re dell’Italia unita.
Il suo monumento a Giordano Bruno, posto nella piazza di Campo de’ Fiori a Roma, dopo che venne respinto un primo progetto del 1879, giudicato troppo polemico nei confronti della Chiesa cattolica, fu inaugurato il 9 giugno 1889. Il volto del filosofo nolano è significativamente rivolto verso la basilica di San Pietro in Vaticano.
L’artista eseguì diverse statue di Giuseppe Garibaldi: la statua in marmo a Vicenza, in piazza Castello, del 1887; la statua bronzea del 1892, situata a Pisa; il vigoroso monumento equestre nella piazza omonima di Rovigo, inaugurato nel 1896 L’originaria sistemazione di quest’ultima opera era prevista a Roma, venne poi “esiliata” nella città veneta perché considerata irrispettosa per la giovane monarchia unitaria: nella composizione Garibaldi tiene sotto le staffe la corona dei Savoia.
Particolarmente lungo fu il completamento di una delle sue opere più note: il grande monumento a Giuseppe Mazzini sull’Aventino di Roma: dopo aver ricevuto l’incarico nel 1902, Ferrari terminò il bozzetto nel 1905. Nel 1914 venne decisa la collocazione sul colle romano e e dopo ben otto anni, nel 1922, iniziò la sua costruzione. Alla morte dell’artista, nel 1929, erano ormai terminate le opere scultoree ma solo il 2 giugno 1949 avvenne l’inaugurazione del complesso nell’odierno piazzale Ugo La Malfa.
A metà degli anni Venti apre una collaborazione con la “Manifattura di Signa”.
Fece parte della commissione giudicatrice del concorso per il monumento a Dante di Trento.
Bibliografia
- Giovanni Spadolini ed altri, Ettore Ferrari : uno dei XXV della campagna romana : Roma, Palazzo Carpegna, 24 marzo-19 aprile 1986, Roma, La forma della spada, 1986.
- Bruno Mantura e Patrizia Rosazza Ferraris (a cura di), Ettore Ferrari : 1845-1929, Catalogo della mostra tenuta a Latina dal 10 dicembre 1988 al 30 gennaio 1989, Milano, A. Mondadori, 1988. ISBN 88-7813-178-4.
- Ettore Passalalpi Ferrari, Ettore Ferrari : tra le muse e la politica, Città di Castello, Edimond, 2005. ISBN 88-500-0246-7.
- Ettore Passalalpi Ferrari, Ettore Ferrari, la facile simbiosi dell’arte con l’ideale, Velletri 1995