Il primo documento che ricorda San Pietro a Lecore risale all’866. Nel 964 compare ancora all’interno della già menzionata donazione del vescovo Rambaldo al Capitolo fiorentino. Bisogna attendere il XV secolo per trovare la chiesa citata come prioria.
Il Lami ricorda che nel 1435 essa diveniva censuaria della Sede apostolica: fatto che comportò l’ingerenza dei pontefici sulla nomina dei parroci.
Il patronato passava dalla famiglia Mazzinghi ai Riccardi, successivamente al Granduca di Toscana e in ultimo al vescovo della diocesi.
La chiesa, stando alle notizie riportate nella visita pastorale del 6 maggio 1590, compiuta da Alessadro de Medici, era sotto il patronato delle famiglie Pulci di Firenze e Losi di Campi.
San Pietro deve il suo attuale aspetto alla ricostruzione che ne veniva fatta fra il 1921 e il 1933, dopo essere stata completamente demolito nell’aprile del 1907 a causa delle sue strutture ormai fatiscenti.
La controfacciata reca nella parte destra una Maternità in terracotta di Giovanna Manfredi Cavallucci, ricordo dell’anno mariano 1987-1988.
Nello spazio della cantoria è stato momentaneamente collocata la tela con la Madonna col Bambino tra San Pietro, San Francesco, San Girolamo e San Macario, opera di scuola fiorentina del XVII secolo.
Sulla parete sinistra si apre una cappella decorata da un piccolo tabernacolo in pietra serena di stile rinascimentale. Su una mensola busto rinascimentale in maiolica raffigurante San Pietro. Più avanti confessionale in pietra serena datato 1669.
Il grande altare, che conclude la navata, presenta al centro un’importante dipinto di Bemardo Daddi che raffigura la Madonna in trono col Bambino. L’opera, collocabile agli inizi del quarto decennio del XIV secolo. I Misteri dei Rosario che costituiscono la cornice della tavola sono opera fiorentina dei XVII secolo.
La parte absidale è delimitata da una seicentesca balaustra in pietra serena. Sull’altare grande crocifisso moderno. Ai lati, in alto, busti in stucco dipinto di San Pietro e San Paolo, opere della fine dei XVII secolo. L’abside è ornata anche da una Madonna col Bambino e santi di scuola fiorentina del XVI secolo.
Nella navata destra Cristo crocifisso e santi di scuola fiorentina della seconda metà del XVI secolo. Segue altare con l’immagine del Sacro Cuore e al di sotto Cristo dolente di Piero Bargellini, autore anche della successiva Ultima Cena sistemata sopra il confessionale fatto eseguire nel 1933 dalla famiglia Manetti, che ripete il profilo di quello seicentesco situato sulla parete opposta.
Al termine della parete destra Madonna col Bambino e santi di scuola fiorentina del XVI secolo.