Pro Loco Signa A.P.S.
COME MAI LA COSTRUZIONE DI UN PONTE SUL FIUME ARNO?

COME MAI LA COSTRUZIONE DI UN PONTE SUL FIUME ARNO?

Prima di affrontare questo argomento è necessario premettere quale situazione avevamo alla fine del 1150 come territorio facente parte del Comune di Signa.

Il Piviere di Signa comprendeva le seguenti Chiese facenti parte della parte sinistra del fiume (seguendo la corrente):

  1. San Giovanni Battista
  2. San Lorenzo
  3. Santa Maria in Castello
  4. San Miniato con l’annesso S. Mommè (oggi San Rocco) staccato dal popolo di Luciano (secolo XIII)
  5. San Pietro a Lecore
  6. Sant’Angelo a Lecore con l’annesso di San Biagio
  7. San Mauro a San Moro

Dalla parte destra del fiume vi erano le seguenti Chiese:

  1. San Martino a Gangalandi,con gli annessi di San Mariano a Celativo e di San Michele a Mont’Orlandi;
  2. Santa Maria a Lamole o a Brucianesi (sopra la strada Regia lungo la Gonfolina);
  3. Santo Stefano a Calcinaia;
  4. San Vito e San Modesto in Fior di Selva (Malmantile con l’annesso di San Miche a Luciano

E’ chiaro a tutti che un Piviere, che si modellava perfettamente anche come Comune, aveva necessità di un Ponte; l’attraversamento del fiume veniva fatto con i navicelli (che avevano comunque un costo o gabella), che nel periodo invernale trovavano grosse difficoltà per l’attraversamento per l’impetuosità delle correnti.

Un ponte quindi è sempre stato necessario per la comunicazione delle due parti di uno stesso comune e pare che questa decisione di costruire detto ponte sia stata presa sotto le pressioni di Sant’Alluccio, che favoriva i pellegrini che avevano necessità di attraversare il ponte, che fu costruito in legno nel 1120. Purtroppo un’alluvione impetuosa lo distrusse e fu ricostruito nel 1225.

Dice il Carocci:

“Dove  fin dal secolo XII esisteva l’unico ponte che fra Firenze e Pisa attraversasse il fiume Arno, nel punto dove facevano scalo numerosi ed importanti strade, il castello di Signa, piantato sul colle che dominava la confluenza del Bisenzio nell’Arno fu considerato come un baluardo di guardia e di difesa del territorio fiorentino ed al tempo stesso come sede di uno dei più cospicui mercati di Toscana, perchè qui facevano sosta le merci che per mezzo del fiume o delle vie meglio praticabili venivano dirette a Firenze.

Quel ponte, che fu la prima origine dello sviluppo di questo castello, abbattuto dalle Milizie, sarebbe stato rifatto nel 1225 per soprattutto dell’influenza esercitata da un famoso pellegrino ed ospitaliero di Pescia, il Beato Alludo, al quale premeva soprattutto di salvaguardare la vita dei numerosi pellegrini, che allora vagavano per l’Italia, dai pericoli ai quali erano colpiti dovendo traversar l’ Arno in tempi di piena su chiatte, sdrucito  su trasandati passatoi di legname. E il ponte medievale di Signa, per quanto più volte modificato e allargato, è appunto quello stesso che collega tuttora i capoluoghi dei due comuni di Lastra e di Signa.

Signa, fatta forte dai Fiorentini, più che altro perchè potesse opporsi alle invasioni dei Pisani, sofferse per Castracane, condottiero delle opera di questi le più disastrose vicende e Castruccio milizie di quella Repubblica, sdegnato per la resistenza trovata nei difensori del castello, ne smantellò nel 1325 le mura, abbandonò gli abitanti agli orrori del saccheggio e ruppe perfino il ponte sull’Arno.”

Senza nulla togliere al Carocci è solo il caso di sottolineare che Sant’Alludo non esiste o che se si fosse sbagliato con Sant’Alluccio; quest’ultimo morì il 23 ottobre 1134.

Tutto il resto che dice è esatto e per concludere il ponte fu definitivamente ricostruito nel 1327, poi ci furono restauri nel XV secolo eliminando alcuni archi per permettere il passaggio ai navicelli più grandi e infine gli ultimi interventi furono effettuati nel 1822.

La nostra conclusione su questa questione è molto semplice: il ponte fu costruito per le stringenti necessità di collegare le due parti dell’Arno e che la storia di Sant’Alluccio sia vera, ma che non abbia influito sulla decisione presa precedentemente.