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LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI DI PIERRE AUGUSTE RENOIR – Ripreso da Wikipedia

LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI DI PIERRE AUGUSTE RENOIR – Ripreso da Wikipedia

Il ristorante dei Fournaise in una foto scattata nel 2008,centoventisei anni dopo l’esecuzione de La colazione dei canottieri

«Amelie: Mi piace molto questo quadro!

 Raymond: È la Colazione dei canottieri, di Renoir. Ecco, ne faccio uno all’anno, da vent’anni. La cosa più dura sono gli sguardi. A volte ho l’impressione che cambino espressione apposta, ma non appena volto le spalle, eh? […] Ebbene, dopo tutti questi anni la sola persona che faccio ancora fatica a delineare è la ragazza con il bicchiere d’acqua [Ellen Andrée, ndr]. È al centro eppure ne è fuori.

 Amelie: Forse è solo diversa dagli altri.

 Raymond: Eh? In cosa?

 Amelie: Non saprei …»

Descrizione e stile

La celeberrima scena de La colazione dei canottieri, infatti, ha luogo nella veranda aperta del ristorante dei Fournaise sull’isola di Chatou, abitualmente frequentato dai canottieri parigini che praticavano questo sport lungo la Senna e ivi si concedevano il meritato riposo in compagnia di amici ed amiche. Si vedono ben quattordici persone festosamente riunite attorno a un tavolo: di queste, sono identificabili la bella Alphonsine Fournaise, appoggiata pensosa alla balaustra, Paul Lhote con il cilindro, Aline Charigot (futura moglie del pittore) intenta a strapazzare affettuosamente un cagnolino, ma anche Charles Eprussi (sullo sfondo con la tuba), un ricco banchiere che Renoir conobbe al salotto dei Charpentier. Speciale menzione merita anche Alphonse Fournaise, figlio del proprietario del locale, il quale veste una maglietta bianca alla marinara e un cappello di paglia: si tratta di un abbigliamento distintivo dei canottieri, e anche il suo fisico possente – con le braccia tornite ed il torso virile – sembra suggerire all’osservatore che egli si sottopone a un allenamento assiduo e costante. Ad aver posato per i personaggi de La colazione dei canottieri, dunque, sono gli stessi amici e conoscenti dell’artista. Di seguito ne riportiamo uno schema identificativo: Aline Charigot

Angèle Legault

Alphonsine Fournaise

Ellen Andrée

Jeanne Samary

Alphonse Fournaise

Pierre Lestringuèz

Paul Lhôte

Jules Laforgue

Antonio Maggiolo

Gustave Caillebotte

Charles Ephrussi

Raoul Barbier

«Che tristezza! Fabbriche, mucchi di carbone, mura annerite, acqua sudicia. […] Il barone Barbier, i canottieri, le belle ragazze spensierate hanno abbandonato quella riva della Senna: vivono ora, per l’eternità, nella fantasia di coloro che amano la pittura e che vanno a fantasticare sui tempi passati dinanzi alla Colazione dei canottieri al museo di Washington»
(Jean Renoir[5])

Dal punto di vista prospettico la composizione si articola sulla sagoma robusta e obliqua della tavola, sulle esili strutture di ferro che sorreggono la tenda e sull’asse obliquo della balaustra, che separa nettamente il primo piano dallo sfondo paesaggistico, dominato dalle tonalità verdastre della vegetazione palustre. Memore della lezione di Manet, inoltre, Renoir sceglie di raffigurare sulla tavola – ancora ingombra dei resti del pasto – uno splendido brano di natura morta, nel quale dà prova del proprio virtuosismo operando un trattamento pittorico differenziato delle varie parti: per dirla con le parole dei critici Giorgio Cricco e Francesco Di Teodoro, «alla leggerezza delle bottiglie e dei cristalli fa riscontro la massa compatta della frutta e della retrostante botticella di cognac, mentre le briciole di pane e il tovagliolo bianco lasciato negligentemente sulla tovaglia rimandano a un naturalismo stupefacente».[2]

NOTE