Testo Della Canzone
Il cappello di paglia di Firenze di Odoardo Spadaro Calendimaggio impazza per le strade. Firenze ride per le contrade e le Cascine sembrano un affresco carnascialesco di un’altra etá. Che sfoggio di eleganze che dolci trasferenze per dare il benvenuto al sol. E in queste circostanze la paglia di Firenze è proprio quello che ci vuol. Sul cappello di paglia di Firenze possiamo farvi tante confidenze. E si dice che Beatrice lo portasse nell’istante che ha incontrato padre Dante. E si sa bene, ci son le conseguenze di quella certa paglia di Firenze. Sul cappello di paglia di Firenze oh quante quante mai reminiscenze. Lo portava il bel Giannetta quando andava in tutta fretta all’abbraccio di Boccaccio e dava inizio a comiche licenze togliedole la paglia di Firenze. E l’Arno passa sotto i sette ponti nel dolce incanto dei sui tramonti. E via dei Calzaioli verso sera è primavera di gioventu. Che gara di eleganze, saluti e riverenze. La luna sta danzando al sol, e in queste circostanze la paglia di Firenze è proprio quello che ci vuol Sul cappello di paglia di Firenze possiamo farvi tante confidenze. Lo portava nonno Oretta quando Giotto in tutta fretta disegnò la “O” perfetta per misurarle le circonferenze all’ombra di una paglia di Firenze. Il cappello di paglia di Firenze per Galilei fu fonte di esperienze. Lo portava una ragazza sulla piazza, e non so dove, e lui disse “Eppur si muove”. Il che dimostra in fondo che le scienze s’ispirano alla paglia di Firenze. Il cappello di paglia di Firenze è proprio adatto per tutte le evenienze. Per parlarsi, per amarsi, per baciarsi impunemente sotto il naso della gente. Perciò la serie delle confidenze finisce col bacione di Firenze. |