Pro Loco Signa A.P.S.
I NAVICELLI

I NAVICELLI

L’abitato di Limite ha origini antichissime ma vede il suo sviluppo maggiore dal XV secolo quando la posizione ottimale ne fa uno dei luoghi in cui meglio poteva impiantarsi l’attività dei costruttori di imbarcazioni e del loro utilizzo a fini commerciali, soprattutto per il trasporto di merci e materie prime lungo il tratto navigabile del fiume, cioè quello a valle della Gonfolina fino ai porti del Tirreno. Limite si affacciava su uno degli ampi meandri dell’Arno che proprio per la particolare assenza di correnti tendeva in quel punto ad allargarsi in uno specchio d’acqua ottimale per la costruzione degli scafi in loco. La materia prima, il legno, era fornita dagli abitanti delle comunità poste poco più a monte come ad esempio il castello di Castra e la villa di Conio che avevano accesso alle selve del Montalbano.

Nei pressi di Empoli una eccezionale secca dell’Arno del 1981 ha portato alla luce il relitto di un navicello per la navigazione del fiume straordinariamente ben conservato e del tutto simile a quello disegnato da Leonardo in una delle carte del Codice Atlantico (f. 27r). Gli oggetti del relitto, fra cui un boccale di maiolica arcaica, datano il naufragio dell’imbarcazione alla prima metà del Trecento. Il naufragio fu probabilmente causato dall’esondazione dell’Arno del 1333. Il navicello aveva in dotazione anche un’ascia da calafato per la sistemazione della chiglia in loco e una stadera che indica la funzione di trasporto merci dell’imbarcazione. I reperti, con la ricostruzione in scala del relitto di Empoli, sono esposti nella sezione archeologica del Museo Civico di Fucecchio.