Pro Loco Signa A.P.S.
FRA MORANDO DA SIGNA

FRA MORANDO DA SIGNA

Nato a Signa ai primi del 1200 – morto a Fano nel 1276

Biografia

Morando è nato a Signa e, come per molti personaggi del Medioevo, è difficile stabilire la data di nascita esatta di Frà Morando da Signa. Alcuni storici lo fanno nascere verso il 1220, ma è una data poco probabile, perché, se fosse vera, Morando sarebbe stato Vescovo a 39 anni: un po’ troppo giovane per l’uso di quei tempi.

Altri storici ci dicono che gli fu dato l’abito di Frate di San Domenico e che poi fu mandato a Firenze con il Beato Giovanni da Salerno. In questo caso, bisogna ammettere che Frà Morando nacque ai primi del 1200 e che si trovò a Bologna, forse come studente, insieme ad un altro frate domenicano, San Pietro da Verona.

Di chi era figlio Frà Morando? Egli si firmava Frate Morando figlio di Boncompagno.

Era forse figlio del celebre Maestro Boncompagno da Signa, Professore dell’Università di Bologna dal 1199 al 1221? Forse è vero. Però Maestro Boncompagno, che in tutte le sue opere parla spesso di sé e dei fatti della sua epoca, non dice mai né di essere sposato né di avere figli.

Nemmeno quando ringrazia il Vescovo fiorentino Ardingo, che lo ha fatto ricoverare, lui povero e solo, in un ospizio, parla di un figlio domenicano. Ma questo non vorrebbe dire niente! Forse il bravo Boncompagno aveva i suoi motivi per stare zitto, forse non era contento del figlio! La firma di Frà Morando  comunque non lascia dubbi, perché a quei tempi insieme al proprio nome si indicava sempre quello del padre: Morando ci dice di essere figlio di un Boncompagno.

Vita di Frà Morando

Morando era un giovane che desiderava una vita perfetta, migliore di quella che poteva fare nella sua città e per questo divenne frate domenicano: lo fece nel 1235 nel convento di S.Maria Novella in Firenze e, in realtà, pare che ad ordinarlo frate fosse il Beato Giovanni Guama (o Guarna) da Salerno, un allievo di San Domenico.

Ebbe un grande compagno ed amico, Frà Aldobrandino Cavalcanti, che poi divenne Vescovo di Orvieto, un uomo molto pietoso e paziente. Morando si occupò, senza mai stancarsi, di insegnare dalle cattedre e di predicare, viaggiando in Toscana, Umbria e la Romagna, finchè anche il Papa Alessandro IV venne a sapere di quest’uomo giusto e virtuoso. Lo fece diventare suo Penitenziere, cioè giudice nel Tribunale spirituale del Vaticano (per risolvere problemi di fede, per confessare e consigliare chi aveva dei dubbi) e poi lo nominò Vescovo di Cagli, nelle Marche.

Papa Clemente IV, successore di Alessandro IV, lo trasferì alla vicina Fano con Bolla Papale che porta la data del 4 ottobre 1265.

Nel periodo in cui fu Vescovo a Fano, Frà Morando diventò anche Rettore, cioè governatore, capo di quella regione che oggi corrisponde alle Marche e che allora era una regione di confine: la Marca Anconetana (da Ancona).

Morì a Fano nel 1276, rispettato e onorato, dopo undici anni trascorsi come vescovo di quella città e fu sepolto nella chiesa di San Domenico dei Frati Predicatori, come lui aveva lasciato scritto.

Poco prima di morire aveva messo pace fra i frati domenicani e quelli agostiniani per una questione che riguardava la fabbricazione del nuovo convento e poi chiesto, pur essendo un Vescovo, di essere considerato un umile frate del convento di Fano, per avere messe in suffragio della sua anima.

Aveva scritto anche un libro contro gli errori dei greci ed alcuni sermoni.

Nel libro che parla di tutti i morti di Santa Maria Novella, c’è un testo che dice “Frà Morando da Signa, grande chierico e lettore nel convento fiorentino, in seguito Penitenziere presso il Papa, poi Vescovo di Cagli e in seguito trasferito a Fano, qui morì nell’anno del Signore 1276”

Nel chiostro grande di Santa Maria Novella lo troviamo raffigurato.

Bibliografia

Comune di Signa, “Signa fra storia e tradizione”, giugno 1990, Tipografia Nova di Signa